lunedì 25 maggio 2015

Belgio : La Vallonia, le birre trappiste e i percorsi della fede

Silvia Lenzi, direttore dell'Ufficio Belga per il Turismo Bruxelles-Vallonia di Milano, ha preparato per i comunicatori e i giornalisti della rete dei borghi europei del gusto delle cartelle stampa davvero esaustive.

Il primo incontro è stato dedicato alla Vallonia.
La Vallonia, la regione a sud del Belgio, è fra le più verdi d’Europa. Il suo territorio, che misura poco meno di 17.000 km, è ricoperto per il 90% da foreste secolari come le Ardenne e Les Fagnes, ed è attraversato da fiumi maestosi come la Mosa e la Sambre le cui rive scoscese e a tratti tortuose si possono discendere persino in kayak o navigare dolcemente lasciandosi cullare dal ritmo lento di una gita in peniche.
Ecco perché questa regione, composta dalle cinque province dell'Hainaut, del Brabante Vallone, di Namur, di Liegi e del Lussemburgo Belga, è la meta ideale per chi ama soprattutto una vacanza a contatto diretto con la natura. Invita infatti a scoprire i suoi innumerevoli paesaggi, a esplorare le sue stupefacenti foreste in un soggiorno al di fuori del tempo assieme alle piacevolezze di una buona tavola che si rifà alle antiche tradizioni rurali.
Ma la Vallonia è anche una terra ricca di storia e di arte con un passato di tutto rispetto che si rivela nelle affascinanti cittadine di Tournai, di Liegi, di Namur, di Mons dove, quando meno te lo aspetti, scopri un’antica abbazia, un castello, una fortezza, una roccaforte, un museo.
E per chi volesse recuperare il proprio benessere fisico, deve venire proprio in Vallonia. A Spa, la città delle terme ai confini del massiccio delle Ardenne, la reputazione delle sue acque è diventata un mito universale che si perpetua ormai dal XVI secolo.


Il Belgio è anche e soprattutto la patria delle birre trappiste, una vera chicca per intenditori. Esistono infatti solo otto birre trappiste al mondo di cui ben sei sono prodotte in Belgio e tre nella sola regione della Vallonia: le birre d’Orval, di Chimay e di Rochefort, che conservano i loro segreti nel cuore delle abbazie. In alcuni casi birrerie e laboratori dei monasteri si possono anche visitare. Dove invece non è possibile entrare c’è sempre un posto, un bistrot dove gustare quella birra speciale fatta a regola d’arte.

Le birre d’abbazia sono prodotte con l’antico metodo dell’alta fermentazione; generalmente corpose e di forte contenuto alcolico (da 6 a 9 gradi alcolici). La loro colorazione varia dall’oro carico, all'ambrato, al rosso cupo, al bruno scuro. Si richiamano alle birre che venivano anticamente prodotte in numerose abbazie belghe.
I nomi delle birre d’abbazia vengono da monasteri esistenti oppure storici che non esistono più: Leffe, Maredsous, Val-Dieu, Floreffe. Alcune, infine, conservano il nome dell’abbazia, ma non sono necessariamente legate alla produzione nelle strutture religiose.

Oltre alle celebri etichette delle birre trappiste di Orval, Chimay e Rochefort, esistono tanti piccoli birrifici artigianali come Dubuisson, Val-Dieu, Bocq, Val de Sambre e Achouffe solo per citarne alcuni. Ed è anche possibile seguire un itinerario, da percorrere in libertà con auto a noleggio, che consente di visitare le principali abbazie trappiste specializzate fin dall’epoca medioevale nella realizzazione di birra, cioccolato e formaggi artigianali, prodotti secondo un rigoroso codice etico che impone massima cura nella selezione delle materie prime, attenzione alle tecniche di produzione tradizionali e un modello commerciale finalizzato all’autosostentamento, senza scopo di lucro.

Il circuito include la visita di Bruxelles, Dinant, Rochefort e Namur. Si può far sosta nell’abbazia trappista di Notre Dame d’Orval, specializzata nella produzione di birra dal XVII secolo e nell’abbazia di Notre Dame de Scourmount, dove vengono prodotti formaggio e birra Chimay, di cui esistono quattro varietà. E alla fine del viaggio è posssibile fare una degustazione di cioccolato a Bouillon o visitare l’azienda familiare «Brasserie du Bocq» che dal 1858 produce milioni di litri di birra ogni anno.

Ma la Vallonia, la regione a sud del Belgio, è anche una terra ricca di storia e di arte con un passato di tutto rispetto che si rivela nelle affascinanti cittadine di Liegi, di Namur, di Mons e di Tournai, tutte destinazioni che meritano un viaggio perché a ogni angolo vi si può scoprire un’antica abbazia, un castello, una fortezza, una roccaforte, un museo.

Laboratorio Europa ha dedicato alle birre della Vallonia uno speciale incontro presso il pub Saxophone di Salgareda (Tv), autentica tana del gusto ove è possibile degustare le birre e la cucina di Daniele Rorato e della sua famiglia. Tre autentiche chicche hanno accompagnato la degustazione
di tre birre : un club sandwich assai particolare ( con porchetta trevigiana, frittata ed altre leccornie...) ; un panino con rucola e bresaola della Valtellina e un ultimo panino... piccante.

Info: www.belgioturismo.it

giovedì 1 gennaio 2015

La Chiesa di Santa Fosca a Valmadorso (Istria Croata)

Non lontano dall’abitato di Valmadorso (Batvači) c’è la bella basilica di Santa Fosca, importante monumento storico-culturale costruito esternamente al perimetro dell’abitato e delle odierne case di villeggiatura, forse proprio grazie alle sue dimensioni. Non esistono documenti che ne comprovino la data esatta di costruzione. Le caratteristiche architettoniche della chiesa e le sue proporzioni hanno spinto gli studiosi a datarla al periodo preromanico, rispettivamente al primo Medioevo. Lo stile ornamentale della facciata, con ampio porticato ad arcate e privo di tetto, è tipico dell’architettura romanica, aspetto questo comprovato pure dal fatto certo che le arcate siano sorte assieme alla chiesa. 
SvFoska
L’aspetto originale della chiesa è stato modificato con i lavori di restauro del 2000 – 2004, i quali le hanno restituito l’aspetto basilicale, donandole molta eleganza e permettendo al sole di penetrare attraverso le finestre, illuminando così la navata centrale. Il suo porticato è uno dei più grandi, se non addirittura il più grande di tutta l’Istria.
Sembra che la costruzione di questa chiesa non sia stata affidata a degli architetti professionisti: sono molti i dettagli che lo suggeriscono, ma ciò non vale per gli affreschi che troviamo al suo interno, vere e proprie opere d’arte di pittori pervenuti in Istria da paesi lontani poco dopo la conclusione della fase edile. Gli affreschi di Santa Fosca sono il sommo esempio di pittura murale romanica dell’intera Croazia.
S. Fosca è una santa molto amata in Istria e perciò ogni anno nella prima domenica dopo il 13 febbraio (giornata dedicata alla santa), la chiesa è meta di molti pellegrini, provenienti da tutte le parti del mondo. Dopo la messa, com’è tradizione, la gente rimane nei prati circostanti per mangiare la tradizionale frittata con le salsicce, rimanendo poi in piacevole compagnia fino al tramonto.
Freska

Le Rete di Santa Fosca nella rete de I percorsi della Fede




L'Associazione Internazionale Azione Borghi Europei del Gusto e l'Associazione L'Altratavola
hanno organizzato ufficialmente la Rete di Santa Fosca, un circuito di borghi europei, che fa parte del più ampio progetto delle Terre della Storia.
Fosca (Sabrata, prima metà del III secolo – Sabrata, 250-251) è stata una santa berbera, vissuta durante il proconsolato di Quinziano. Dalla Chiesa cattolica viene venerata come santa, vergine, e martire.
Sono invitati a far parte della rete : Venezia (dove la Santa è sepolta a Torcello e dove vi è nel Sestiere Cannaregio una Chiesa a Lei dedicata), Selva di Cadore ( vi è una frazione che si chiama Santa Fosca) , Dignano d'Istria (Croazia), Dueville (Vicenza) , Altivole (Tv) e Borgnano (Cormons, Friuli Venezia Giulia, con l' adesione dei Cenacoli del Gusto dell'Associazione l'Altratavola) .
Il 2015 sarà interamente dedicato alla conoscenza reciproca dei borghi e al lancio di una campagna d'informazione multimediale.